SFS

  • street photography
  • reportage
  • wedding
  • portrait
  • landscape

9. Storie di un fotografo di Quartiere

La porta si apre silenziosa, a volte suonano perchè vedono il campanello e il cartello girato sull’esterno “Chiuso per servizio esterno”.

Come al solito sono nascosto dietro al bancone, sì, come i prestinai di una volta.

Di solito allungo il collo per vedere almeno la testa della persona che entra, la porta si apre lentamente ma non vedo nessuno, strano, anche se a volte capita che qualcuno col cane si avvicina e il cane, di solito i cani annusano e danno delle piccole musate e a volte la porta si apre, ma stavolta si capiva che era un’apertura lenta ed accompagnata, eh niente, mi tocca alzarmi perchè proprio non la vedo la persona che sta entrando.

La vedo a stento anche stando in piedi dietro al bancone, una signora, una piccola donnina con volto buono, occhiali a lenti ovali senza montatura, capelli bianchissimi corti, una borsa rossa moderna sostenuta dall’avambraccio destro, un giacca trapuntata color cioccolato chiaro, una gonna tigrata bianca e nera decorata con gigli fucsia, gambe sottili, sandali bianchi con suola di gomma, ecco perchè non sentivo i passi!

Mi avvicino, alza la mano e mi dice: “Aspetti!”. Comincia a frugare nella borsa girando tutto sottosopra ma tenendo il contenuto sempre all’interno, dopo qualche secondo esclama: “Eccola! Mi deve fare questa foto, puo’?”, io le rispondo subito: “Ma certo, come la vuole?”

Era una piccola cornice in silverplay, all’interno c’era una stampa piccola come un francobollo ed era il ritratto di una bella signora, maglione rosso, capelli corti cotonati, rossetto rosso e un sorriso accennato.

La signora rispose: “Vorrei che mi facesse una foto a tutta la cornice, non a solo la foto, è importante sa?! E me la deve spedire a questo numero, aspetti che lo cerco!!!”, la signora comincia a frugare di nuovo nella sua borsa rossa moderna rivoltando tutto all’interno, dopo qualche secondo dice: “La trövi no!!! Vado a casa a prenderglielo!!!”.

Io: “Ma no, le do il mio numero e me lo dice al telefono”

La signora: “No, guardi, abito qui vicino, ci metto poco!!!” e se ne va con passo lento, deciso ma indaffarato.

Io alzo le sopracciglia e esclamo: “Mmmah…!”, e torno a fare le mie cose dietro al bancone.

Dopo mezz’ora, ritorna la signora, mette la mano nella borsa e dice: “ecco qua, vede?”, tira fuori un agenda nera in similpelle: “Ecco, vede? Il numero a cui deve spedire la foto è questo! Mi raccomando, mi deve fare la cortesia di inviarmelo il giorno 20!”.

Io: “Va bene!!!”.

La signora mi guarda e con sguardo un po’ preoccupato mi dice: “Guardi, è una storia un po’ particolare e delicata e soprattutto importante! Dunque mi dica, quanto le devo?”.

Io: “Non mi deve nulla, non ho fatto nulla e poi vedo che è importante per lei, guardi se fa una torta me ne porta una fetta, ok?”.

La signora: “Ma sa, io sono anche bravina a fare le torte, la ringrazio, non sa che grande favore mi sta facendo!”

Io: “Credo che sia la cosa più giusta, anche se non conosco la storia”

La signora: “Grazie, grazie davvero, quello che sta facendo è davvero importante, le porterò la torta!”

L’aspetto della signora sembrava sollevato, rassicurato, anche se io non avevo la più pallida idea di che storia fosse. E’ successo di sabato pomeriggio e quindi mi sono fatto due giorni a pensare alla storia che c’era dietro a quella piccola cornice.

Ho pensato: “A beh, non è che devo per forza sapere tutto, ci sono anche fatti privati di cui la gente non vuole parlarne, tanto meno con uno sconosciuto barbuto come me, ma, dopotutto, anche se non ne so nulla, la cosa importante è che la signora abbia sorriso e si sia rassicurata, anche se devo dire che la cosa mi intriga, ma non glie lo chiederò mai, se lo fa lei, ok, la ascolterò, se no non fa nulla… Si ok, mi piacerebbe sapere!!!”, mentre ci stavo pensando ero in cortile intento a restaurare una piccola ghiacciaia degl’anni 40, un mio piccolo progetto, ma la mente girava più della cartavetra sul legno tarmato.

Martedì mattina la signora passa in studio, la porta si apre lentamente, col braccio destro teneva sempre la stessa borsa rossa, mentre con l’altro teneva per mano una borsina di cartone verde metallizzato, si ferma al centro dello studio, fa un sorriso e mi dice: “Le ho portato la torta! Sa, le mie amiche mi hanno detto di venire qui da lei, perchè mi hanno detto che ascolta con pazienza e quindi sono tornata con la torta che le ho promesso!”.

Si avvicina, io mi inchino per ascoltarla perchè è davvero piccola, sarà 1,40m, con voce bassa mi dice: “Ma la vuole sapere la storia che c’è dietro a quella foto?”.

Le prendo la sedia e la faccio sedere, io mi siedo sulla cassapanca verde di fronte e lei comincia a raccontare: “Cominciò tutto circa un anno fa, quando all’improvviso mi suonano alla porta…

#COSTRUTTOREDIRICORDI
Storie di un fotografro di Quartiere.

This website uses cookies to improve your experience. Cookie Policy

Il contenuto del sito è protetto da copyright. Tasto destro mouse disabilitato.

Call Now Button