La porta si apre silenziosa, a volte suonano perché vedono il campanello e il cartello girato sull’esterno “Chiuso per servizio esterno”.
Come al solito sono nascosto dietro al bancone, sì, come i prestinai di una volta.
Come dicevo la porta si apre silenziosa, una signora sulla settantina con uno spiccato accento partenopeo, l’accento l’ho sentito subito perché aveva cominciato a parlare mentre stava entrando, come una specie di introduzione di tutto quello che aveva da dirmi e da fare, di sottofondo il 7 che passava per la via, un rumore metallico del suo carrellino della spesa rosso che cozzava alla veccia porta di ferro vecchio verniciato dello studio.