Loro sono come noi, ma hanno un potere in più, ti faranno piangere solo alla fine e lo fanno in gran stile.
Come sempre io sono dietro al bancone a ravanare cose fotografiche, sento la porta aprirsi, allungo il collo per vedere, ma nulla, mi alzo e vedo una donna minuta, teneva tra le mani un cellulare coperto con una cover a libro rossa, mi dice che ha un po’ di foto del suo piccolo amico che è mancato da qualche giorno, si intristisce, singhiozzando dice che ora è sola, lui è stato con me per 16 anni, mi dà una cosa come una sessantina di fotografie, tutte foto in posa, sotto all’albero di Natale, col cappello a punta della Befana, a Pasqua vicino all’uovo, sul divano tra le coperte morbide, sul lettino da mare col berretto, col cappottino scozzese pronto per uscire, nel trasportino a rotelle (il periodo in cui non riusciva più a camminare), il giorno del suo 15° compleanno, sul letto tra le coperte, mentre dorme e mentre sbadiglia; in tutte queste immagini si vedeva il lento decadimento, il pelo che si schiariva e le ossa che emergevano sempre di più sotto la pelle, insomma, momenti di vita che lo hanno pian piano trasformato come la sua amica, perchè loro diventano come noi per comunicare meglio, un po’ come Mowgli ne Il libro della giungla, sì, loro sono come noi, ma hanno un potere in più, ti faranno piangere solo alla fine e lo fanno in gran stile.